Viaggio Birrario in Belgio 2016 – Parte 1
Sono qua, fuori di casa in un giorno di settembre 2021 all’ombra di un’acacia. Sto rimembrando un viaggio fatto ormai secoli fa, nel 2016, come viaggio di laurea, con un fedele compagno, Ettore (o Ector).
Stavo per laurearmi, era all’incirca marzo, e come consuetudine, per smorzare l’ansia dei doveri accademici, uscivamo a bere qualche birra buona, a Firenze.
Erano consuete le lotte per decidere chi avrebbe deciso dove saremmo andati a bere (e di solito le facciamo bevendo). Chi avrebbe avuto l’idea imprevedibile, il lampo di genio, chi sarebbe stato in grado di creare un’atmosfera perfetta solo dicendo un nome di un locale mai sentito prima d’ora, magari con un nome esotico, mistico. Ogni volta, ogni venerdì lo speriamo, che qualcuno sia stato in un posto nuovo, che era INCREDIBILE, un pub da mille e una notte, dove le birre costano 1€ e sono nettare, naturalmente servite da personale affascinante e con una conoscenza birraria degna del miglior Kuaska. Ah si, e magari pieno di fighe, che certamente non aspettano altro che noi.
Ma, con grande delusione di tutti, OGNI VOLTA, dopo aver perso le nostre due ore a discutere, ci dirigiamo sempre verso le 3 o 4 certezze che abbiamo nella nostra città. Quella sera toccava al Diorama in San Frediano.
Entriamo, e Dani (Daniele Bertelli, proprietario e publican con i contro-coglioni) ci saluta come sempre. Lui è dentro a qualsiasi cosa figa che succede nel nostro mondo, sa tutto su birre acide e roba di alto livello, ma soprattutto, ha sempre qualcosa da proporci in fatto di eventi d’elite o degustazioni spaziali. Quel giorno non mancò l’appuntamento.
Dani sa che ci piace quel genere di birra, che ci piace il Belgio (e che magari, che so, un giorno avrei potuto prendere spunto per costruire la mia strada nel mondo della birra), e allora non aspetta un attimo: “come va ragazzi? Sentite, conoscete il Quintessence di Cantillon?”, e noi che conosciamo il birrificio, le birre, ma non quel nome li, apriamo bene le orecchie, e la bocca inizia a salivare. “ecco, il 5 maggio c’è questo evento dentro al birrificio Cantillon, super figo. Paghi 35€ e ti fai una ventina di degustazioni. Però prenotate in fretta che i posti vanno via come il pane. È pieno di americani assatanati.”
Io ed Etto ci guardiamo, mi devo laureare il 29 aprile, è fatta, abbiamo il nostro viaggio post-laurea. Prenotammo quella sera stessa, grazie Dani!
APNSP TIPS – RICONOSCI I SEGNI E COGLILI
Mi laureo, – 110 e lode 😉 – e partiamo.
Arriviamo a Leuven, cittadina universitaria a una mezzoretta di treno da Bruxelles, tra l’altro sede di una delle università birrarie più antiche e famose del mondo. Alloggiamo li, non troppo per scopi culturali, quanto perché abbiamo a disposizione l’appartamento di mio fratello, che studiava filosofia là.
Arriviamo alla palazzina, e naturalmente le cose si mettono subito di traverso. Le chiavi.
Mio fratello, che mancava dall’appartamento da per lo meno due mesi, aveva avuto la bella idea di lasciare il suo appartamento, e quindi anche le sue chiavi, ad un pescatore di granchi peruviano di 50 anni. Si, davvero. Jorge.
Il geniaccio avrebbe dovuto lasciare le chiavi nella cassetta della posta di mio fratello. Ma noi, appena arrivati, dopo aver tirato fuori tonnellate di pubblicità dalla cassetta chiusa, provando ad infilare le dita più in fondo possibile nella cassetta, non le trovavamo, o comunque non ci arrivavamo.
Dopo varie bestemmie e telefonate a mio fratello decisi (momento APNSP):
“Etto lo sai cosa dobbiamo fare vero?”, e lui mi guardò con l’aria di chi sapeva.
“…dobbiamo sradicare le cassette della posta e ribaltare tutto, magari sono in fondo e non ci arriviamo con le dita.”, ed Etto acconsentì: “te sei un malato, e un drogato.” Si, lo so Ector.
Sbarbammo quelle maledette cassette e ribaltando il tutto non usciva NIENTE! Ci vide anche un signore, ma penso che avessimo avuto la faccia e l’attitudine di chi è meglio non disturbare.
FANCULO, e ora?
Rimettemmo a posto il tutto, e dopo due minuti di silenzio..
Aspetta, ma guardiamo se, il grande coglione Jorge, non si sia sbagliato con la cassetta, proviamo a vedere in quella accanto.
Erano li.
Silenzio.
Entriamo.
APNSP TIPS – NON FRIGNARE DELLE TUE DISGRAZIE CHE LA SOLUZIONE è SEMPRE A UN PASSO.
Sconcertati dall’inizio faticoso, varchiamo la soglia, e subito, dalla porta di fronte a noi nel corridoio d’entrata escono due ragazze, ci salutano, si presentano e svaniscono. Io ed Etto ci guardiamo. Silenzio.
Noi siamo al quinto ed ultimo piano ed iniziamo a salire. Piano dopo piano, chiunque esce da una di quelle 19 porte che ci separano dalla nostra, è di genere femminile, è giovane, è nordica, è un problema hahah abbiamo trovato l’El Dorado, ed è a Leuven.
Si, mio fratello stava in un palazzo di 5 piani, per anni, dove lui era l’unico uomo, e le restanti 19 erano inquiline. Forse per studiare quella roba ha fatto bene a barricarsi in camera, e a mettersi al riparo da quelle vichinghe senza scrupoli. Ma noi non avevamo da studiare, e soprattutto eravamo in vacanza.
Salendo le scale, andando contro corrente in quel fiume di ragazze, penso e dico ad Ector:
“Etto ma ci credi che mio fratello è vissuto qua per almeno 1-2 anni e che non è mai uscito dalla sua stanza?! Con queste che gli bussavano alla porta e lui che doveva far finta di dormire?!”
Ed Ector: “deve essere stato un inferno!”. Infatti, mio fratello era scappato.
Al che, sfoderando la nostra italianità, ci venne in mente un’idea ad entrambi: “Facciamo una cena, cuciniamo noi una bella pasta, direi che sia il modo giusto di presentarsi.”
Naturalmente quelle che erano presenti (era periodo di festa e alcune erano tornate nelle città natie), accettarono di gran gusto.
Facemmo la cena, accettammo il seguente invito a prenderci qualche birra in città, ma noi due lo sapevamo che dovevamo prepararci per il giorno seguente, il fatidico Quintessence Day a Cantillon.
Quindi, basta stronzate – non che non fossimo sbronzi – ma andammo a lettino ad una certa, o meglio, io misi a lettino Etto (come sempre).
(dovrei anche avere qualche video da qualche parte)
APNSP TIPS – SE SFIDI QUALCUNO A BERE DEVE ESSERE CERTO DI VINCERE.
Alla prossima puntata,
si, questo mi tocca farlo a puntate come le telenovela, perché mi perdo a scrivere e fanculo. E ancora di birra non ho manco parlato.
Stay tuned.
Samuele Ignesti
21/10/2021Povero Teo, sarà stato maltrattato dalle nordiche😂